SIAF® Italia

Regolamento Interno

Art. 1 – Ammissione dei soci

Per essere ammesso all’Associazione il candidato dovrà presentare domanda d’iscrizione al Consiglio Direttivo Nazionale secondo le modalità previste dall.art. 6 dello Statuto Nazionale. La quota d’iscrizione all’Associazione comprende la quota per una copertura assicurativa base.

Art. 2 – Soci

In riferimento all’art. 6 dello Statuto Nazionale si specifica che i Soci professionisti saranno registrati nello specifico Registro professionale di pertinenza con la specificazione del rispettivo livello di attestazione.

Art. 3 – Registro Professionale

L’ammissione a SIAF Italia dà diritto all’ iscrizione in uno specifico registro di categoria professionale ricevendo l’attestazione di iscrizione al Registro SIAF Italia ed il tesserino associativo. Ogni Registro professionale è tenuto e aggiornato dal Consiglio Direttivo Nazionale.
L’attestazione ha validità pari al periodo per il quale il professionista risulta iscritto all’associazione professionale e può essere rinnovata alla scadenza.

La data di scadenza dell’attestazione viene riportata sull’attestato di iscrizione al registro sul tesserino associativo.

Art. 4 – Livelli di iscrizione

La domanda di iscrizione a SIAF Italia deve essere corredata dalla specificazione del livello a cui l’interessato desidera accedere e dalla documentazione richiesta per la valutazione dei requisiti di accesso.
L’accettazione dei requisiti dichiarati dal candidato è a discrezione del Consiglio Direttivo Nazionale.

Il socio professionista, superato l’esame di ammissione, riceverà insieme all’attestazione di competenza professionale, il rispettivo livello di iscrizione.
SIAF Italia individua i seguenti livelli d’iscrizione al registro professionale:

Registro Professionale Base – Registro Professionale Professional – Registro Professionale Trainer – Registro Professionale Supervisor

Tutti i livelli d’inserimento sono stadiali e sequenziali. L’aggiornamento del proprio livello comporta una nuova domanda per la valutazione delle competenze maturate.

Art. 5 – Passaggio di livello

Per passare dal livello Base al livello PROFESSIONAL:
– bisogna avere maturato 150 ECP,
– aver effettuato 400 ore di pratica professionale
– almeno 15 ore di supervisione individuale o almeno 30 ore di supervisione di gruppo,

Per il passaggio dal livello Professional a TRAINER sono richiesti:
– la frequenza e il superamento dell’esame finale del Corso di Alta Formazione per Formatori organizzato da SIAF Italia, oppure aver frequentato un percorso formativo presso istituti parificati, oppure avere un curriculum in cui si annoverano esperienze pluriennali nella formazione formatori, oppure aver maturato un’esperienza di almeno 600 ore di tirocinio professionalizzante nel training per trainer.
– aver maturato 150 ECP,
– aver svolto almeno 150 ore di attività didattica professionale
– 30 ore di supervisione
– 50 ore di sedute individuali (sviluppo personale),

Per il passaggio da Trainer a SUPERVISOR sono richiesti:
– aver maturato 150 ECP,
– aver svolto 100 ore di supervisione con un professionista Supervisor,
– aver svolto 400 ore di pratica professionale, (attività didattica, supervisione professionale effettuata a singoli e gruppi)
– aver svolto almeno 50 ore di percorso personale,

Art. 6 – Doveri dei soci

Ai soci Professionisti di SIAF Italia è richiesto un aggiornamento delle proprie conoscenze e abilità professionali. I contenuti e le modalità della formazione in itinere sono stabiliti annualmente dal Consiglio Direttivo Nazionale e dal Comitato Tecnico Scientifico. Essi vengono opportunamente pubblicizzati a tutti i soci e pubblicati sul sito web nazionale. Il professionista iscritto all’associazione professionale ha l’obbligo di informare l’utenza del proprio numero d’iscrizione all’associazione come previsto dalla legge n. 4/2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”.

Art. 7 – Quota di iscrizione

Ciascun associato è tenuto a versare, con cadenza annuale, la quota per l’iscrizione nel Registro professionale SIAF Italia.
Tale quota garantisce l’erogazione dei servizi da parte di SIAF Italia; essa è intrasmissibile e non rimborsabile.

L’importo della quota Associativa è determinato annualmente dal Consiglio Direttivo Nazionale. Come previsto dall’art. 10 dello statuto SIAF Italia vigente, il mancato versamento della quota annuale comporta il decadimento dallo status di associato. Qualunque sia la data dell’iscrizione essa è valida per l’anno solare in corso, ma il pagamento effettuato dal 1° novembre sarà ritenuto valido anche per l’anno successivo. La quota deve essere rinnovata annualmente entro il 1 marzo dell’anno in corso. Verrà applicata una mora pari al 50% rispetto al costo annuale della quota associativa. Il socio moroso si troverà in un regime di sospensione dal 2 marzo al 31 Dicembre. Il mancato versamento di detta quota determina la cancellazione d’ufficio dell’iscrizione medesima.

Art. 8 – Perdita della qualità di associato

L’associato può essere cancellato dal proprio registro professionale per:
a) dimissioni volontarie;
b) mancato versamento della quota associativa annuale entro i termini indicati dallo Statuto;
c) comprovato mancato rispetto del Codice Deontologico SIAF Italia;
d) quanto e come previsto dallo Statuto e dal Regolamento Disciplinare;

iI Socio professionista iscritto a SIAF Italia può chiedere la cancellazione dal registro professionale solo a mezzo lettera raccomandata o PEC inviando la lettera di disdetta fornita dall’Associazione.

Art. 9 – Reiscrizione

L’eventuale richiesta di reiscrizione è vagliata dal Consiglio Direttivo Nazionale. Il professionista che ottiene parere favorevole dal CDN e chiede di essere riammesso dopo più di due anni dalla cancellazione dal registro professionale, dovrà frequentare una giornata formativa di aggiornamento e sostenere di nuovo l’esame di ammissione.

Art. 10 – I Profili Professionali SIAF Italia

La formazione e le competenze dei professionisti iscritti a SIAF Italia vengono riconosciute in base a standard formativi individuati dal Comitato Tecnico Scientifico ed avendo come riferimento le norme UNI per la definizione dei profili professionali già normati.
I Registri gestiti da SIAF®Italia afferiscono ai seguenti profili professionali: Armonizzatore Familiare, Counselor o Counselor Olistico, Operatore Olistico, Naturopata, Artiterapeuta, Mediatore Familiare, Professionista del Benessere tramite il massaggio bio-naturale, Coach e Professionista della Comunicazione e sono così definiti:

L’Armonizzatore Familiare è una figura professionale che possiede competenze specifiche per operare direttamente nel contesto familiare. Il suo intervento è orientato a conciliare gli opposti, a ristabilire gli equilibri e a portare chiarezza nei ruoli, rendendoli creativi e flessibili. Opera per accrescere la qualità della vita individuale e svolge una funzione di utilità sociale interagendo con tutte le figure professionali che ruotano intorno alla famiglia.

Il Counselor è un professionista della relazione d’aiuto. Attraverso l’ascolto, le abilità comunicative e le competenze relazionali, aiuta a sviluppare le risorse personali e a migliorare le relazioni nei vari contesti di vita. Il Counselor attraverso uno spazio di riflessione e di esperienza, favorisce capacità di scelta e di cambiamento, lasciando emergere i punti di forza e le capacità di autodeterminazione dei singoli e dei gruppi.

Il Counselor Olistico è uno specialista della relazione d’aiuto che opera con un approccio globale adottando il paradigma in cui tutto è interconnesso. Integra competenze comunicativo-relazionali con metodologie naturali, energetiche, corporee, artistiche, meditative. Attraverso un percorso esperienziale e creativo favorisce il processo di cambiamento, consapevolezza e crescita della persona.

L’Operatore Olistico è un facilitatore dell’equilibrio energetico, dell’evoluzione e della crescita personale che lavora con competenze pluridisciplinari e approcci integrati attraverso l’uso di tecniche corporee, naturali, energetiche, artistiche e meditative.
L’Operatore Olistico agevola il naturale processo di trasformazione, empowerment, consapevolezza globale della persona e promuove uno stile di vita ecologico e sostenibile.

Il Naturopata è un professionista che si occupa del trattamento e dell’educazione volti a favorire l’adozione di uno stile di vita in linea con le naturali risorse dell’individuo. La prestazione professionale avviene a mezzo colloquio e/o trattamento manuale o vibrazionale, in collaborazione, qualora necessario, con le figure mediche o sociosanitarie. Si avvale di tecniche specifiche per coadiuvare i processi fisiologici naturali, stimolare la forza vitale, assecondare la spontanea capacità dell’organismo di autoregolarsi per raggiungere l’omeostasi energetica e naturale. Considerati gli aspetti ambientali costituzionali e familiari dell’individuo, le influenze ambientali lavorative, familiari e sociali, il naturopata si adopera per favorire le capacità della persona di ripristinare il suo equilibrio sistemico e sviluppare così il processo di autotrasformazione verso un migliore stato vitale.

L’Artiterapeuta è una figura professionale che utilizza competenze artistiche e relazionali con l’obiettivo di far emergere le risorse creative della persona, attraverso diverse forme artistiche; quali musica, danza, teatro, dramma, e attività plastico pittoriche. L’Artiterapeuta è una figura che opera privatamente, ma anche nelle strutture pubbliche in collaborazione con altri professionisti che hanno come primo obiettivo la crescita personale dell’utente. L’Artiterapeuta, utilizzando pratiche educative ed artistiche, accompagna la persona a rafforzare autostima e autonomia considerandola nella sua interezza, nell’ aspetto fisico, animico e spirituale e nel suo rapporto con l’ambiente sociale e naturale, a seconda dei diversi approcci metodologici.

Il mediatore familiare è una figura professionale terza imparziale e con una formazione specifica che interviene nei casi di cessazione di un rapporto di coppia costituita di fatto o di diritto prima, durante o dopo l’evento separativo. non rientra nei compiti del mediatore formulare giudizi, diagnosi, consulenze legali, pedagogiche e psicologiche. Viene sollecitato dalle parti per la gestione autodeterminata dei conflitti parentali e la riorganizzazione delle relazioni. Si adopera nella garanzia del segreto professionale ed in autonomia dal procedimento giudiziario, affinché le parti raggiungano personalmente, rispetto ai bisogni ed interessi da loro definiti, su un piano di parità, in un’ambiente neutrale, un accordo direttamente e responsabilmente negoziato, con particolare attenzione ai figli, ove presenti. Agisce nel rispetto delle reali necessità dei clienti e del codice del consumatore.

Il professionista del benessere psicofisico svolge la sua attività occupandosi esclusivamente del benessere psicofisico e della stimolazione delle risorse vitali della persona, praticando massaggi e metodiche naturali non invasive, opportunamente selezionate, in un’ottica olistica di relazione senza perseguire alcun sintomo. Il professionista è focalizzato sugli dell’accoglienza, dell’analisi delle esigenze e aspettative del cliente, della predisposizione alla sessione di massaggio, con l’obiettivo di sviluppare nel professionista una capacità di autogestione del proprio equilibrio psico-fisico e una evoluta capacità di percezione, ascolto e interazione col cliente. Tra le specifiche tecniche di massaggio bionaturale si possono citare, in termini non esaustivi: il massaggio californiano, hawaiano (lomi lomi), olistico, rilassante, svedese.

Il coach è un professionista che svolge attività professionale creando un processo di partnership finalizzato al raggiungimento degli obiettivi definiti con il coachee e con l’eventuale committente. L’agire professionale del coach facilita il coachee nel migliorare le prestazioni professionali e personali mediante la valorizzazione e il potenziamento delle sue risorse, capacità personali e competenze. Queste producono il potenziamento dei risultati e più in generale della soddisfazione del coachee, ossia al professionista che eroga il servizio di coaching.

Art. 11 – Formazione e competenze

Gli enti formativi sono inseriti, con specifico numero di codice, nell’apposito elenco nazionale pubblicato sul sito web dell’Associazione. Per poter essere iscritti, gli enti formativi devono rispondere a specifici requisiti.

La formazione dell’Armonizzatore Familiare, del Counselor (o Counselor Olistico), del Naturopata e dell’Artiterapeuta prevede l’insegnamento di 5 aree fondamentali, sia per l’acquisizione di competenze professionali, ma anche per una formazione che accresca il sapere, il saper fare ed il saper essere dello specialista e che, oltre a facilitare il miglioramento/cambiamento nell’altro è sempre attento al proprio miglioramento apprendimento.

Il totale complessivo è di almeno 900 ore per la formazione dei Counselor (o Counselor Olistici), 1500 dei Naturopati e degli Armonizzatori Familiari; è di almeno 1200 ore per gli Artiterapeuti. Tali percorsi formativi prevedono formazione d’aula ed attività di ricerca e studio finalizzato al superamento dell’esame finale.

La formazione e le competenze degli Operatori Olistici vengono acquisite attraverso un percorso didattico di almeno un anno secondo gli standard qualitativi previsti dal Comitato Tecnico Scientifico. Il monte orario totale della formazione richiesta per gli Operatori olistici è di 450 ore. Tale formazione prevede una formazione teorica svolta in aula ed un’attività pratica, attività di ricerca e studio finalizzato al superamento dell’esame finale.

Gli enti formativi per la formazione dell’Armonizzatore Familiare devono includere nei loro programmi d’insegnamento queste aree tematiche:

1) Comunicazione e abilità relazionali – 10% della formazione in aula
Conoscenza e acquisizione delle competenze chiave nelle relazioni professionali (attenzione all’altro, accoglienza, capacità di ascolto empatico, di osservazione, uso di un linguaggio specifico).

2) Orientamento professionalizzante – 50% della formazione in aula è l’area formativa che, anche dal punto di vista delle ore d’insegnamento teoriche, caratterizza la formazione d’aula. In quest’area rientrano anche lo studio di altri approcci al counseling familiare allo scopo di accrescere conoscenze e flessibilità.

3) Sviluppo personale – 10% della formazione (attività extra didattica). In quest’area rientra il percorso individuale o di gruppo e la formazione specificamente rivolta al miglioramento personale. Per esempio: Autostima, Gestione delle Emozioni, Consapevolezza, Equilibrio/Armonia.

4) Discipline ausiliarie – 10% della formazione in aula. Tali conoscenze permettono di accrescere il bagaglio del formando professionista e di spaziare nella pratica professionale. Esempi di tali discipline sono: Pedagogia, Psicologia, Filosofia, Sociologia, Salute e Benessere, Diritto, Biologia, Marketing ed economia, etc.

5) Pratica professionale – 20% della formazione (attività extra didattica) comprende Stage, Tirocinio, Supervisione. Gli enti formativi per la formazione dei Counselor (o Counselor olistici) devono includere nei loro programmi d’insegnamento queste aree tematiche:
1) Comunicazione e abilità relazionali – 10% della formazione in aula Conoscenza e acquisizione delle competenze chiave nelle relazioni professionali (attenzione all’altro, accoglienza, capacità di ascolto empatico, di osservazione, uso di un linguaggio specifico).

2) Orientamento professionalizzante – 50% della formazione in aula è l’area formativa che, anche dal punto di vista delle ore d’insegnamento teoriche, caratterizza la formazione d’aula. In quest’area rientrano anche lo studio di altri approcci al counseling allo scopo di accrescere conoscenze e flessibilità.

3) Sviluppo personale – 10% della formazione (attività extra didattica). In quest’area rientra il percorso individuale o di gruppo e la formazione specificamente rivolta al miglioramento personale. Per esempio: Autostima, Gestione delle Emozioni, Consapevolezza, Equilibrio/Armonia.
4) Discipline ausiliarie – 10% della formazione in aula. Tali conoscenze permettono di accrescere il bagaglio del formando professionista e di spaziare nella pratica professionale.

Esempi di tali discipline sono: Pedagogia, Psicologia, Filosofia, Sociologia, Salute e Benessere, Biologia, Marketing ed economia, etc.

5) Pratica professionale – 20% della formazione (attività extra didattica) comprende Stage, Tirocinio, Supervisione.

Gli enti formativi per la formazione dei Naturopati devono includere nei loro programmi d’insegnamento queste aree tematiche:
1) Discipline di vertice – Almeno 500 ore di formazione d’aula
2) Comunicazione e abilità relazionali – 10% della formazione in aula
Conoscenza e acquisizione delle competenze chiave nelle relazioni professionali (attenzione all’altro, accoglienza, capacità di ascolto empatico, di osservazione, uso di un linguaggio specifico).
3) Conoscenze scientifiche/base – 50% della formazione in aula
4) Sviluppo personale – 10% della formazione (attività extra didattica)
In quest’area rientra il percorso individuale o di gruppo e la formazione specificamente
rivolta al miglioramento personale. Per esempio: Autostima, Gestione delle Emozioni, Consapevolezza, Equilibrio/Armonia.
5) Moduli Formativi Integrativi/Complementari – almeno 500 ore comprendono: deontologia professionale (almeno 2 moduli) supervisioni, lavori di gruppo (attività extra didattiche), prove di verifica, ricerca studio e consultazione testi, stesura dell’elaborato finale. Tali conoscenze permettono di accrescere il bagaglio del formando professionista e di spaziare nella pratica professionale.
6) Pratica professionale – Non più del 30% della formazione (attività extra didattica)
Comprende attività di Stage, Tirocinio, Supervisione.

Gli enti formativi per la formazione degli Artiterapeuti devono includere nei loro programmi d’insegnamento queste aree tematiche:
1) Discipline di vertice – Almeno 600 ore di formazione d’aula
2) Comunicazione e abilità relazionali – 10% della formazione in aula. Conoscenza e acquisizione delle competenze chiave nelle relazioni professionali (attenzione all’altro, accoglienza, capacità di ascolto empatico, di osservazione, uso di un linguaggio specifico).
3) Moduli Formativi Integrativi/Complementari e Attività extra didattiche – Almeno 300 ore è l’area formativa che, anche dal punto di vista delle ore d’insegnamento teoriche, caratterizza la formazione in discipline diverse da quelle di vertice e comprende l’insegnamento di un’attività a scelta tra musicoterapia, danzamovimentoterapia, arteterapia, psicodramma. Tali conoscenze permettono di accrescere il bagaglio del formando professionista e di spaziare nella pratica professionale. Le attività extra didattiche comprendono anche: Deontologia professionale (almeno 2 moduli), supervisioni, lavori di gruppo, prove di verifica, ricerca studio e consultazione testi, stesura dell’elaborato finale.
4) Sviluppo personale – 10% della formazione (attività extra didattica) In quest’area rientra il percorso individuale o di gruppo e la formazione specificamente rivolta al miglioramento personale. Per esempio: Autostima, Gestione delle Emozioni, Consapevolezza, Equilibrio/Armonia.
6) Pratica professionale – Non più del 30% della formazione (attività extra didattica) Comprende attività di Stage, Tirocinio, Supervisione.

Tutti gli enti formativi per la formazione dell’Operatore Olistico devono prevedere almeno un anno di formazione nelle seguenti aree d’insegnamento tematico:
1) Comunicazione e abilità relazionali – Almeno il 15% della formazione d’aula
Conoscenza e acquisizione di competenze chiave nelle relazioni professionali come: l’attenzione all’altro, la capacità di sentire empaticamente, di ascoltare, di osservare, ecc.
2) Orientamento professionalizzante – Almeno il 50% della formazione d’aula comprende l’insegnamento di Tecniche professionali olistiche ed altre discipline, dove previste, e deontologia professionale. Questa è la macro area che, anche dal punto di vista delle ore, conta il 35% della formazione d’aula.
3) Sviluppo personale – Almeno il 15% della formazione extra didattica. In quest’area rientrano tutte le pratiche delle discipline olistiche insegnate, eventualmente il counseling individuale o di gruppo e la formazione specificamente rivolta al miglioramento della consapevolezza personale.
4) Pratica professionale – Almeno il 20% della formazione extra didattica Necessaria per l’avvio dell’attività professionale, comprende attività quali Stage, Tirocinio, Laboratori, supervisioni. In alternativa al percorso didattico effettuato presso enti formativi affiliati, i percorsi formativi e le abilità maturate possono essere riconosciute da SIAF Italia a professionisti di notorietà nazionale con comprovato curriculum ed avvalorata pratica professionale attraverso l’esame come privatista regolamentato da apposito Regolamento Nazionale di Iscrizione dei Privatisti.

Ai soci Professionisti di SIAF Italia è richiesto un aggiornamento delle proprie conoscenze e abilità professionali in conformità a quanto previsto dalla legge n. 4/2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” e dall’art. 4 dello Statuto Nazionale.
I contenuti e le modalità della formazione in itinere vengono stabiliti annualmente dal Consiglio Direttivo Nazionale e dal Comitato Tecnico Scientifico, vengono opportunamente pubblicizzati a tutti i soci e pubblicati sul sito web nazionale.

Il professionista iscritto all’associazione professionale e che ne utilizza l’attestazione ha l’obbligo di informare l’utenza del proprio numero di iscrizione all’associazione come previsto dalla legge n. 4/2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”.

Art. 12 – Referenti Regionali

Come previsto dall’art. 12 dello Statuto SIAF Italia, il Consiglio Direttivo di SIAF Italia può nominare un Referente sul territorio regionale che assume la funzione di organismo di rappresentanza chiamato a promuovere e coordinare iniziative ed attività volte allo sviluppo delle attività promosse da SIAF®Italia a favore dei soci professionisti sul territorio regionale.

Art. 13 – Entrate dell’Associazione

SIAF Italia trae i mezzi per conseguire i propri scopi dalle quote annualmente versate dai soci per importi che sono determinati dall’Assemblea Nazionale dei soci professionisti e dal residuo di gestione che alla fine di ogni esercizio sarà erogato per l’anno successivo. È prevista inoltre la possibilità di trarre proventi da:

– contributi volontari dei soci;
– contributi volontari di privati;
– contributi dello Stato e/o delle Regioni, di Enti o di Istituzioni pubbliche anche finalizzati al sostegno di specifiche e documentate attività o progetti;
– contributi di organismi Internazionali;
– contributi spese di organizzazione e gestione Corsi di Alta Formazione, Corsi di perfezionamento, corsi di etica e deontologia professionale;
– lasciti e donazioni;
– rimborsi o corrispettivi derivanti da convenzioni per l’esercizio delle attività istituzionali;
– qualsiasi altra entrata derivante dalle attività istituzionali e/o connesse, nei limiti di cui al D.Lgs. 460/1997.
I versamenti associativi sono a fondo perduto; in nessun caso, e quindi nemmeno in caso di scioglimento dell’Associazione, né in caso di estinzione di recesso o di esclusione dall’Associazione, può pertanto farsi luogo alla ripetizione di quanto versato all’Associazione.
I versamenti non creano altri diritti di partecipazione, segnatamente, non creano quote indivise di partecipazione trasmissibili a terzi, né per successione a titolo particolare, né per successione a titolo universale.

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