SIAF® Italia
Codice Deontologico
II Codice Deontologico ha lo scopo di precisare le norme etiche a cui i soci professionisti di SIAF®Italia devono attenersi nell’esercizio della propria professione.
Oltre ad essere uno strumento di tutela e di trasparenza dell’Associazione Professionale SIAF®Italia, rappresenta al tempo stesso un insieme di indicatori di autoregolamentazione, di identificazione e di appartenenza, per ciascun socio.
Art. 1 – Accettazione
Il socio professionista in possesso dell’attestato di iscrizione a SIAF® Italia, si impegna ad accettare e a rispettare lo Statuto dell’Associazione, il Testo Unico dei Regolamenti Interni di SIAF® Italia, nonché le norme riportate nel presente Codice Deontologico.
Le regole del presente Codice deontologico sono vincolanti per tutti i soci SIAF®Italia. Il socio è tenuto alla loro conoscenza e l’ignoranza delle medesime non esime dalla responsabilità disciplinare.
L’inosservanza delle regole stabilite e comunque ogni azione contraria al decoro, alla dignità ed al corretto esercizio della professione, dà adito a possibili provvedimenti disciplinari secondo quanto previsto dallo Statuto e dal Regolamento Disciplinare di SIAF®Italia.
Art. 2 – Principi Etici
Il socio professionista fonda la propria professione sui principi etici dell’accoglienza e del rispetto, dell’autenticità e della congruenza, dell’ascolto e della gentilezza, della dignità e della responsabilità, della competenza e della saggezza.
Ogni associato di SIAF®Italia è professionalmente libero di non collaborare verso obiettivi che contrastino con le proprie convinzioni etiche e con i propri valori, impegnandosi sempre a salvaguardare le esigenze del cliente.
Il socio professionista adotta condotte non lesive per i propri clienti e non usa il proprio ruolo e i propri strumenti professionali per assicurare a sé o ad altri indebiti vantaggi.
Costituisce illecito deontologico qualunque comportamento che comprometta l’immagine della categoria professionale, costituisca abuso della propria posizione professionale e/o violazione del codice penale.
Art. 3 – Competenza e Professionalità
Il socio professionista è tenuto ad operare nel proprio ambito di competenza professionale, a mantenere un livello adeguato di preparazione e aggiornamento professionale con particolare riguardo ai settori nei quali opera. La violazione dell’obbligo di formazione continua – curando il percorso di Educazione Continua Professionale (ECP), il ricorso alla supervisione e al percorso personale – determina l’allontanamento dall’Associazione.
Il socio professionista riconosce i limiti della propria competenza e non suscita aspettative infondate nel cliente e/o utente. Il socio professionista utilizza solo strumenti e tecniche per i quali ha acquisito adeguata conoscenza e competenza e, ove necessario, formale autorizzazione.
Costituisce illecito deontologico fare uso di titoli riservati per legge ad altre categorie professionali, effettuare dichiarazioni mendaci relativamente alla propria formazione professionale e/o al proprio titolo professionale, utilizzare prassi e strumenti finalizzati alla diagnosi, alla cura, all’assistenza, alla riabilitazione.
Art. 4 – Rapporti con il Cliente
Il socio professionista, nella fase iniziale del rapporto professionale, fornisce al cliente, al gruppo, all’istituzione o all’azienda informazioni adeguate e comprensibili circa la sua prestazione, le finalità e le modalità della stessa nonché il rispetto dei limiti giuridici della riservatezza. Pertanto opera in modo che il proprio utente e/o cliente possa esprimere e sottoscrivere un’informativa concernente gli obiettivi, i tempi e il compenso economico.
È eticamente e deontologicamente scorretto prolungare il trattamento o gli incontri di consulenza qualora si siano dimostrati inefficaci o dannosi. Se richiesto, il socio professionista fornisce al cliente le informazioni necessarie a ricercare altri professionisti e più adatti trattamenti.
Art. 5 – Presa in Carico
Il socio professionista si astiene dall’intraprendere o dal proseguire qualsiasi attività professionale ove problemi o conflitti personali possano interferire con la qualità e con la neutralità della prestazione professionale stessa.
Il socio professionista evita commistioni tra ruolo professionale e relazioni private che possano interferire con il rispetto delle condivise regole deontologiche.
Costituisce illecito deontologico il rifiuto o l’interruzione del rapporto con l’utente senza giusta causa, ovvero che non sia motivato ed accompagnato dalle necessarie cautele per evitare vissuti di disagio nel cliente.
Art. 6 – Correttezza Professionale
Il socio professionista è consapevole della responsabilità sociale derivante dal fatto che, nella pratica professionale, può intervenire significativamente nella vita degli utenti; pertanto deve evitare l’uso non appropriato della sua influenza e non utilizzare indebitamente la fiducia e le eventuali situazioni di dipendenza dei clienti e degli utenti destinatari della prestazione professionale. Il socio professionista è responsabile delle proprie attività professionali e delle loro prevedibili dirette conseguenze.
È vietato obbligare i propri allievi a seguire percorsi individuali di crescita personale con i propri docenti e/o con il direttore didattico.
Art. 7 – Segreto Professionale
Il socio professionista è tenuto al rispetto dell’obbligo di mantenere il segreto professionale, salvo per i casi previsti dalla legge in vigore.
Il socio professionista che, nell’esercizio della propria professione, venga a conoscenza di qualsiasi forma di sfruttamento e/o violenza su un minore, deve decidere di intervenire per contrastarla segnalando la situazione a chi ne esercita la potestà o a chi di competenza.
Le prestazioni professionali a persone minorenni sono, generalmente, subordinate al consenso di chi
esercita sulle medesime la potestà genitoriale o la tutela. Il socio professionista che, in assenza del consenso informato, giudichi necessario l’intervento professionale nonché l’assoluta riservatezza dello stesso, è tenuto ad informare l’Autorità Tutoria dell’instaurarsi della relazione professionale. Sono fatti salvi i casi in cui tali prestazioni avvengano su ordine dell’autorità legalmente competente o in strutture legislativamente preposte.
Art. 8 – Pubblicazioni Didattiche
Per pubblicazioni scientifiche, didattiche o di ricerca – fatta salva l’impossibilità di identificazione dei soggetti – il socio professionista potrà utilizzare i dati e gli elaborati raccolti durante le proprie prestazioni professionali.
In ogni caso, i soggetti coinvolti dovranno essere messi al corrente delle finalità d’uso del materiale prodotto.
Nella sua attività professionale, di docenza, di didattica e di formazione il socio professionista stimola negli studenti, allievi e tirocinanti l’interesse per i principi etici e deontologici anche ispirando ad essi la propria condotta professionale.
Art. 9 – Rapporto con i Colleghi
Ciascun socio professionista è tenuto a rispettare la professionalità dei colleghi ed a mantenere rapporti basati su lealtà e correttezza.
Il socio professionista, facendo proprie le finalità dell’Associazione, promuove e favorisce rapporti di scambio e collaborazione. È possibile avvalersi dei contributi di altri specialisti, con i quali si realizza opportunità di integrazione delle conoscenze, in un’ottica di valorizzazione delle reciproche competenze.
Art. 10 – Esercizio della propria attività professionale
Nell’esercizio della propria attività professionale e nelle circostanze in cui rappresenta pubblicamente l’Associazione e la professione a qualsiasi titolo, il socio professionista è tenuto ad uniformare la propria condotta ai principi del decoro e della dignità professionale.
Indipendentemente dai limiti posti dalla vigente legislazione italiana in materia di pubblicità, il socio professionista non assume pubblicamente comportamenti scorretti e/o ingannevoli finalizzati al procacciamento della clientela. In ogni caso può essere svolta pubblicità informativa circa i titoli e le specializzazioni professionali, le caratteristiche del servizio offerto, nonché il prezzo e i costi complessivi delle prestazioni secondo criteri di trasparenza e veridicità del messaggio il cui rispetto è verificato dal competente Consiglio Direttivo Nazionale e dalla Commissione di Indirizzo e Sorveglianza. Il messaggio propagandistico deve essere formulato nel rispetto del decoro professionale, conformemente ai criteri di serietà, veridicità ed alla tutela dell’immagine della professione.
La mancanza di trasparenza e veridicità del messaggio pubblicizzato costituisce violazione deontologica.
Deontological Code
The Code of Ethics is intended to clarify the ethical standards that professional members of SIAF®Italia must adhere to in the exercise of their profession.
In addition to being a tool for the protection and transparency of the SIAF®Italia, Professional Association, it is at the same time a set of self-regulatory, identification and membership indicators for each member.
Art. 1 – Acceptance
The shareholder agrees to accept and comply with the Articles of Association of the Association, the Internal Rules of Internal Regulations of SIAF®Italia and the rules contained in this Code of Ethics.
The rules of this Code of Ethics are binding for all SIAF® Italia members. The member is kept to their knowledge and the ignorance of the same does not cease to disciplinary responsibility.
Failure to comply with the rules established and any action contrary to decorum, dignity and to proper exercise of the profession, gives rise to possible disciplinary measures in accordance with the provisions of the By-Laws and the Disciplinary Regulations of SIAF®Italia.
Art. 2 – Ethical Principles
The professional partner establishes his profession on the ethical principles of acceptance and respect, authenticity and congruence, listening and kindness, dignity and responsibility, competence and wisdom.
Every Associate of SIAF®Italia is professionally free to not work towards objectives that conflict with their ethical beliefs and values, always committed to safeguarding the needs of the client.
The professional partner adopts non-injurious conduct for his clients and does not use his or her role and professional tools to secure himself or other undue advantages.
Any deontological behavior that compromises the image of the professional category constitutes a criminal offense, abuse of its professional position and / or infringement of the criminal code.
Art. 3 – Competence and Professionalism
The professional partner is required to operate in his professional field of competence, to maintain an adequate level of professional preparation and updating with particular regard to the sectors in which he works. Violation of the obligation of continuing education – taking care of the path of Continued Professional Education (ECP), the use of supervision and personal path – leads to the departure from the Association.
The professional partner recognizes the limits of his / her own competence and does not generate unfounded expectations in the client and / or user. The professional partner only uses tools and techniques for which he has acquired adequate knowledge and competence and, where necessary, formal authorization.
It is a criminal offense to use legally binding titles of other professional categories, make misleading statements about one’s vocational training and / or professional title, using practices and tools for diagnosis, care, assistance and rehabilitation.
Art. 4 – Customer Relationships
The professional partner, at the initial stage of the professional relationship, provides the client, the group, the institution or the company with adequate and comprehensible information about his performance, his purpose and modalities and compliance with the legal limits of confidentiality. He therefore operates in order to permit to the user and / or customer to express and to sign an informed consent regarding the goals, times and financial compensation.
It is ethically and deontologically incorrect to prolong the treatment or counseling sessions if they have proven to be ineffective or harmful. If required, the professional partner provides the customer with the information needed to search for other professionals and the most suitable treatments.
Art. 5 – Loading
A professional associate refrain from engaging in or pursuing any professional activity where personal problems or conflicts, by interfering with professional performance, render them inadequate or harmful to the people to whom they are addressed.
The member avoids combinations of professional and private roles that may interfere with professional activity or cause harm to the social image of the profession; he avoids taking professional roles and making treatments against users if the nature of previous relationships could compromise the credibility and effectiveness of counseling and / or treatment.
Deontological misconduct is the refusal or termination of the relationship with the user without due cause, that is, not motivated and accompanied by the necessary precautions to avoid discomfort in the customer.
Art. 6 – Professional Accuracy
The professional partner is aware of the social responsibility deriving from the fact that he or she can make a significant contribution to the lives of customers; therefore he must avoid inappropriate use of his influence and not unduly abuse the trust of the customers. The members is responsible for his professional activities and his foreseeable direct consequences.
It is forbidden to oblige their students to follow individual paths of personal growth with their teachers and / or with the teaching director.
Art. 7 – Professional Confidentiality
The professional partner is required to comply with the obligation to maintain professional secrecy, except for the cases provided by the law in force.
A professional partner who becomes aware of any form of exploitation and / or violence against a minor in the exercise of his / her profession must decide to intervene in order to counteract it by reporting to the person who exercises the power or the person in charge.
Professional services for minors are generally subordinated to the consent of those exercising parental responsibility or protection. The professional partner who, in the absence of informed consent, judges the need for professional intervention and the absolute confidentiality, he is obliged to inform the Tutor Authority of the establishment of the professional relationship, except where such services are performed on the order of the legally competent authority or in legally responsible institutions.
Art. 8 – Didactic Publications
The professional partner may use data collected during his professional services or scientific, didactic or research publications.
In any case, the subjects involved must be made aware of the intended use of the research.
The professional partner stimulates interest in ethical and deontological principles in students and trainees by also inspiring their professional conduct in his professional, vocational, educational and training activities.
Art. 9 – Relationship with Colleagues
Each professional partner is required to respect the professionalism of colleagues and maintain relationships based on loyalty and fairness.
The professional partner promotes exchanges and collaboration between professionals. It is possible to make use of contributions from other specialists’ opportunities for integrating knowledge with a view to enhancing each other’s competences.
Art. 10 – Exercise of the professional activity
In the exercise of his professional activity and in the circumstances in which he publicly represents the Association and the profession in any way, the professional partner is required to standardize his conduct to the principles of decorum and professional dignity.
Regardless of the limits set by the Italian advertising legislation, the professional partner does not publicly mislead the customer. In any case, advertising may be made about the specialisations and professional qualifications, the characteristics of the service offered, as well as the total price and costs of the services according to the criteria of transparency and truthfulness of the message, the respect of which is verified by the competent National Board of Directors and Surveillance Commission. The propaganda message must be formulated in accordance with the professional decorum, with the criteria of seriousness, truthfulness and the protection of the image of the profession.
The lack of transparency and truthfulness of the advertised message is a deontological violation.